In genere, gli appassionati del tennis praticano questo sport su campi di cemento, i più vantaggiosi proprio grazie alla resistenza di questo materiale. E’ il terreno più durevole e, per di più, riporta la palla con precisione, evitando irregolarità nel rimbalzo. Queste due caratteristiche, soprattutto la prima, fanno sì che altri tipi di superfici, esteticamente migliori, non siano comunque così impiegate nella maggior parte dei centri sportivi.
L’erba e la terra battuta presentano caratteristiche contrastanti. Anche se offrono un tipo di esperienza più professionale, alla fine vengono scelti da atleti che non hanno aspirazioni agonistiche.
L’erba (a strati sintetici) è ormai la superficie meno diffusa del circuito professionistico. Salvo poche eccezioni, l’erba ha quasi il totale monopolio nelle isole britanniche, grazie a due tornei storici: Wimbledon, in particolare, e Queen’s. Così come avviene per Halle che si è ormai consolidato come un campionato di grande interesse.
La verità è che l’erba richiede costi abbastanza elevati, poiché la sua manutenzione risulta sia costosa che costante. Sull’erbetta, la palla vola ad un’altezza alquanto basso, rendendo necessario un buon gioco di ginocchia.
Le differenze con la terra battuta sono alquanto evidenti. Quest’ultima, infatti, rallenta ed eleva, dando luogo a partite molto più lunghe e ad uno sforzo fisico maggiore. E’ la superficie preferita dai fondisti, dalla quale vengono i grandi successi del tennis spagnolo. L’elenco dei vincitori del Roland Garros ne è una testimonianza.
Per un dilettante, calpestare la terra (dal caratteristico colore forte e potente) risulta quasi impossibile, al di fuori dei centri più specializzati e professionali. Come per l’erba, richiede una manutenzione regolare e personalizzata. Inoltre, sporca molto.
Alla fine, il cemento si è imposto come la superficie più convenzionale. E’ pulito, durevole (in cambio di una manutenzione di gran lunga inferiore) e, conseguentemente, economico. Le palline hanno una dinamica “normale”, una via di mezzo tra l’erba e la terra. Rimbalzi regolari ad un’altezza media.
Molto simili ad esso sono le superfici completamente sintetiche, alcune delle quali fanno parte del calendario professionale in forma di superfici ultraveloci. Tradizionalmente, nel tennis americano è particolarmente diffuso questo manto. Pete Sampras è stato il grande esponente di un gioco implacabile al servizio e in rete. Poco (o niente) fondo campo.
Se hai la possibilità di scegliere tra una di queste opzioni, allora devi solo pensare a quali scarpette calzare. Le scarpe da tennis standard sono destinate al gioco su cemento, come le Cc Genius II di Adidas. Per giocare su erba o terra, allora dovrai cercarne un paio più specifico.