L’aferesi è un fenomeno linguistico che segna la caduta, marcata o no dall’apostrofo, della vocale o della sillaba iniziale di una parola o di un sintagma, come si vede sia nelle forme dell’italiano parlato (scuro per oscuro; stasera per questa sera), sia nel lessico letterario (state per estate; verno per inverno).
Numerosi sono i casi di aferesi nella nella poesia italiana antica, in particolare dell’articolo il, del pronome accusativo il – corrispondente al moderno lo – (‘l) e della preposizione in (‘n): si vedano questi due esempi presi dal Canzoniere di Petrarca: Ma s’io no ‘l dissi, chi sì dolce apria (CCVI, 37); Dille, e ‘l basciar sie ‘n vece di parole (CCVIII, 13).
Nella poesia latina si ha aferesi quando le voci es o est sono precedute da parola che termina per vocale o vocale seguita da m: in questo caso si appoggiano alla parola precedente come enclitiche, ad esempio magnast per magna est, quantumst per quantum est.
Si tratta quindi di un fenomeno da conoscere.