Per diventare un attento consumatore ed essere certi della qualità dei prodotti che acquistiamo, è essenziale imparare a leggere attentamente le etichette e le indicazioni che riportano circa le caratteristiche dell’alimento. Tutti i cibi devono infatti avere un’etichetta che indichi gli ingredienti usati, nonché le indicazioni della ditta che produce l’alimento, eventualmente i consigli per conservarlo al meglio e, naturalmente, la data di scadenza.
A discrezione del produttore, vi sarà anche una tabella con i valori nutrizionali, per facilitare il compratore nel dosaggio e nell’assunzione del cibo. Di solito questi valori sono in riferimento a una quantità standard di prodotto (100 grammi), mentre alcuni riportano i valori effettivi in relazione al contenuto della confezione. Assieme a questi elementi, non bisogna dimenticare che l’etichetta per noi è anche fonte di conoscenza delle componenti più importanti del prodotto, come proteine, carboidrati, fibre, vitamine etc… nei prodotti che esportano anche all’estero o che, viceversa, sono importati in Italia, tali indicazioni possono esserci anche con riferimento a più lingue.
La regola per nominare gli ingredienti utilizzati nella produzione è quello discendente: il primo elemento sarà quindi presente in misura maggiore, e così a scendere fino all’ultimo. Gli additivi, in particolare, vengono valutati come dei veri e propri ingredienti, ma solitamente ( e per fortuna) sono quasi sempre indicati per ultimi proprio per la loro traccia minima nel prodotto.
Siamo naturalmente portati a guardare sempre, prima di comprare il prodotto, la sua data di scadenza, vale a dire il periodo entro il quale il prodotto dovrà essere consumato per assaporarlo nel pieno delle sue caratteristiche organolettiche. Tendenzialmente questa data si riferisce a un prodotto mantenuto in certe condizioni, capaci di non alterare la qualità dell’alimento: tali indicazioni dovranno essere tuttavia fornite sempre sull’etichetta. Di solito si distingue tra la frase “da consumarsi entro” e la frase “da consumarsi preferibilmente entro”: nel primo caso, passata la data indicata sulla confezione il cibo non potrà più essere consumato, viceversa nel secondo esempio la data è puramente indicativa del limite di tempo entro il quale sarebbe meglio consumare il prodotto per assaporarne al meglio tutte le caratteristiche: il cibo potrà essere comunque consumato dopo tale data, ma sarà meglio affrettarsi per non dover rischiare di buttarlo.