Anche se non viene sottoscritto un contratto formale, la scelta di convivere deve essere valutata con attenzione e presa con serietà per evitare delusioni che rischiano di lasciare il segno e di condizionare i rapporti successivi. Spesso la convivenza viene vista come un periodo di rodaggio.
Gli esperti consigliano di rispondere in forma scritta a determinate domande per poi rileggere le risposte dopo qualche giorno, in questo modo si potrà meditare su ciò che si sta vivendo e si avranno alcuni spunti di riflessione per decidere se compiere o meno tale passo. Il primo passo è chiarire gli obietti personali prima e della coppia poi: Cosa desideri dare e cosa ricevere? Sei pronto ad impegnarti?
A questo punto devi analizzare bene tutte le tue emozioni per individuare che cosa potrebbe produrre dei sentimenti negativi ponendo la giusta attenzione sugli ostacoli da superare. Puoi cominciare domandandoti: quali situazioni mi mettono ansia? Quando? in seguito a quali pensieri? L’idea di condividere molte ore del giorno con una stessa persona mi mette ansia?
Cerca di comprendere se quello che condividi con il tuo partner è ciò che realmente desideri in un rapporto a due. Cosa ti da il tuo partner? Ti senti appagato? Sei a tuo agio insieme a lui o lei? Riuscite a stare in un ambiente chiuso, da soli senza fare sesso? Come passate il tempo quando siete solo voi due? L’ultimo passo è mettere in discussione la tua idea di convivenza: che cosa significa per te convivere? Ricorda che condividere più tempo insieme al tuo compagno significa mettere in comune abitudini e spazi che prima erano solo propri.